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sabato 10 luglio 2010



New slots.. le truffe legali!!


Gioco d'azzardo legalizzato.

Sarebbe questo il termine più corretto per identificare le news slot, i video poker, le slot machines - e similari - installate nei bar di ogni città ed inevitabilmete accessibili a tutti, recentemente legalizzate e regolamentate dall'AAMS (Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato). Tale Amministrazione Autonoma dovrebbe regolare il comparto del gioco pubblico in Italia attraverso una verifica costante dell’operato dei concessionari e una mirata azione di contrasto all’irregolarità ed esercitare l’attività di controllo sulla produzione, distribuzione e vendita dei tabacchi lavorati e sulla riscossione e versamento delle imposte che vi gravano.
Dunque, ad una prima lettura, la strategia governativa è stata quella di legalizzare il gioco d'azzardo per renderlo più sicuro e prevenire dunque danni ingenti alle tasche dei giocatori.
La realtà è però ben diversa.
Guardiamo i guadagni.
SE - e ribadisco SE - le "macchinette" - così come volgarmente chiamate - non vengono manomesse dai gestori - anch'essa prassi ormai diffusa - si deve sapere che a norma di legge il 75% delle giocate torna ai giocatori, il 13,5% va allo Stato come prelievo erariale, lo 0,3% va ai Monopoli come canone di concessione, lo 0,5% va ai gestori delle reti telematiche. Facendo i dovuti conti ai proprietari rimane il 10,7% delle giocate che divide alla pari con il gestore del locale. Il vero guadagno va allo Stato che non investe e non rischia nulla.

Passiamo alle percentuali di vincita.
Le "macchinette", già per come autorizzate ed omologate (non ne parliamo poi nel caso di manomissione) hanno percentuali di vincita bassissime. La percentuale di rimborso in queste macchine può essere addirittura solo del 40% del totale inserito, la perdita è quasi assicurata..

A tutto questo, bisogna aggiungere che le macchinette sono spesso modificate dai gestori in modo tale da abbassare ulteriolmente la possibilità di vincita e che - immancabilmente!!! - spesso le stesse non sono sottoposte allo sbadierato controllo della AAMS ma a quello senz'altro più pedante della criminalità orgnizzata.
Piero Luigi Vigna, ex procuratore nazionale antimafiache affermò: “il gioco d’azzardo, da chiunque sia gestito, non è una attività conforme al principio di utilità sociale. La Costituzione italiana infatti stabilisce che l’iniziativa economica privata, come quella dello Stato, è libera ma non deve essere in contrasto con l’utilità sociale. Insomma l’aumento di giochi, lotterie e scommesse, sta trasformando il rischio irrazionale in un valore”.

Mai previsione fu più corretta.
Chiara Dèh

martedì 6 luglio 2010

Figli della Speranza


Mi chiamo Matteo, tra pochi giorni nascerò e potrò finalmente abbracciare la mia mamma ed il mio papà. Loro era da tanto tempo che desideravano avere un bambino, ma purtroppo non arrivava, i giorni passavano, i mesi, poi gli anni. Tentativi dopo tentativi falliti, la mia mamma diventava sempre più triste. Ma alla fine sono arrivato io. Una sera il mio papà, parlando e accarezzando dolcemente la pancia della mamma, mi ha raccontato la loro storia, tutte le vicessitudini e la strada che hanno fatto per arrivare a....me. Quando dopo un pò di anni si sono resi conto di non poter avere dei figli, si sono rivolti a molti medici; hanno preso molte medicine, parlato con tanti dottori, soprattutto con uno, che si chiama psicologo, mi sembra. Ogni martedi si recavano da questo signore e cercavano di capire quali problemi ci fossero tra loro, come se ce ne devono essere quando non nascono dei bambini. Hanno smesso di andarci, invece di trarne beneficio, tornavano a casa sempre più ansiosi, insoddisfatti e si incolpavano delle rispettive infelicità. Il mio papà e la mia mammasi vogliono tanto bene e una sera, dopo l'ennesimo litigio, si sono abbracciati forte forte e hanno deciso di non andarci più. I mesi passano e la mamma è sempre più triste, non cambia nulla, lei sente dentro di sè una tristezza che toglie le forze, che non ti fa alzare dal letto. Dicono che anche questa sia una malattia, invisibile, che ferisce, che non si vede sulla pelle, non serve il cerotto, si nasconde nel cuore e nella mente delle persone. Questa malattia fa credere ad alcune donne di non essere in grado di essere una mamma, di non meritarlo, perciò di essere puniti per qualcosa che hanno fatto. Papà se ne è accorto, l'ha abbracciata, le ha sussurrato parole dolci all'orecchio e lei, giorno dopo giorno, é tornata a sorridere. Hanno ripreso a fare le cure in ospedale per la fertiilità, ma niente da fare. Poi, il Governo Berlusconi ha fatto una legge, la 40, sulla fecondazione assistita e le cose non si sono messe bene; hanno tentato dopo cinque anni di bloccarla, ma l'ostilità della chiesa e della politica di destra, hanno impedito il cambiamento. La legge chiude molte porte, ma soprattutto é un pericolo per la vita della mamma: tre embrioni impiantati contemporaneamente, il pericolo di un parto trigemellare, nessuna diagnosi pre-impianto. A papà non andava bene questa cosa, rischiare la vita.... ci doveva essere per forza un'altra soluzione !!. La televisione per una volta aiuta le persone: al telegiornale parlano di Barcellona, del centro per la cura dell'infertilità. Bacellona é lontana, per arrivarci ci viuole l'aereo, l'albergo, i soldi, tanti, per il trattamento. Dove trovarli? Lo stipendio da impiegato e uno part-time non bastano; chiedere un prestito alla banca? Si, ma quali garanzie possono dare? La macchina che devono pagare a rate, no; rimane solo la casa, il frutto del sacrificio di molti anni, l'unica cosa che possiedono davvero. Ci pensano per giorni, alla fine decidono di chiedere un prestito, ipotecano la casa. Partono per Barcellona, 6000 euro solo il trattamento; giorni di attesa, di frustrazioni, fino a che non arriva la notizia, la mamma aspetta...me. Sto arrrivando, finalmente.