New slots.. le truffe legali!!
Gioco d'azzardo legalizzato.
Sarebbe questo il termine più corretto per identificare le news slot, i video poker, le slot machines - e similari - installate nei bar di ogni città ed inevitabilmete accessibili a tutti, recentemente legalizzate e regolamentate dall'AAMS (Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato). Tale Amministrazione Autonoma dovrebbe regolare il comparto del gioco pubblico in Italia attraverso una verifica costante dell’operato dei concessionari e una mirata azione di contrasto all’irregolarità ed esercitare l’attività di controllo sulla produzione, distribuzione e vendita dei tabacchi lavorati e sulla riscossione e versamento delle imposte che vi gravano.
Dunque, ad una prima lettura, la strategia governativa è stata quella di legalizzare il gioco d'azzardo per renderlo più sicuro e prevenire dunque danni ingenti alle tasche dei giocatori.
La realtà è però ben diversa.
Guardiamo i guadagni.
SE - e ribadisco SE - le "macchinette" - così come volgarmente chiamate - non vengono manomesse dai gestori - anch'essa prassi ormai diffusa - si deve sapere che a norma di legge il 75% delle giocate torna ai giocatori, il 13,5% va allo Stato come prelievo erariale, lo 0,3% va ai Monopoli come canone di concessione, lo 0,5% va ai gestori delle reti telematiche. Facendo i dovuti conti ai proprietari rimane il 10,7% delle giocate che divide alla pari con il gestore del locale. Il vero guadagno va allo Stato che non investe e non rischia nulla.
Passiamo alle percentuali di vincita.
Le "macchinette", già per come autorizzate ed omologate (non ne parliamo poi nel caso di manomissione) hanno percentuali di vincita bassissime. La percentuale di rimborso in queste macchine può essere addirittura solo del 40% del totale inserito, la perdita è quasi assicurata..
A tutto questo, bisogna aggiungere che le macchinette sono spesso modificate dai gestori in modo tale da abbassare ulteriolmente la possibilità di vincita e che - immancabilmente!!! - spesso le stesse non sono sottoposte allo sbadierato controllo della AAMS ma a quello senz'altro più pedante della criminalità orgnizzata.
Piero Luigi Vigna, ex procuratore nazionale antimafiache affermò: “il gioco d’azzardo, da chiunque sia gestito, non è una attività conforme al principio di utilità sociale. La Costituzione italiana infatti stabilisce che l’iniziativa economica privata, come quella dello Stato, è libera ma non deve essere in contrasto con l’utilità sociale. Insomma l’aumento di giochi, lotterie e scommesse, sta trasformando il rischio irrazionale in un valore”.
Mai previsione fu più corretta.
Chiara Dèh
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