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lunedì 21 giugno 2010

IL CALCIO È DI RIGORE

Pochi giorni fa gli italiani se la ridevano per la figuraccia calcistica fatta dalla Francia, che incassando un pareggio e una sconfitta in 2 partite, molto probabilmente può dichiarare finito il suo Mondiale.
Ieri pomeriggio gli italiani hanno smesso di ridere dopo aver visto in campo la nostra nazionale! Che i campioni del mondo pareggiassero contro la Nuova Zelanda e grazie ad un calcio di rigore era del tutto inaspettato! Forse i giocatori hanno preso alla lettera la frase: "La partita contro la Nuova Zelanda sarà una passeggiata!" In effetti gli 11 titolari in campo non hanno fatto altro che passeggiare, non hanno dato spettacolo e non sono riusciti ad entrare in partita. Squadra sconclusionata e inconcludente.
L'Italia si presenta in campo con gli stessi giocatori schierati contro il Paraguay, fatta eccezione per il portiere Federico Marchetti che sostituisce l'infortunato Gianluigi Buffon. Rispetto però alla prima gara differisce il modulo: non più il 4-2-3-1, ma il 4-4-2.
E già al 7' la Nuova Zelanda si porta in vantaggio su palla inattiva. Errore di posizione della difesa azzurra e Cannavaro non riesce ad intervenire lasciando che Smeltz infili il pallone in rete. Va detto che il goal è in fuorigioco, però è inutile aggrapparci a questo, non abbiamo scusanti.
Gli azzurri per lo più sono inguardabili. Poca fantasia, la manovra è lenta e prevedibile. La partita è statica, sempre lo stesso schema: dalla difesa pallone lungo sulla destra, se tutto va bene cross in area e comunque nessuno che arriva al tiro! L'attacco italiano dov'è? Gilardino è isolato, non trova mai il pallone e non supera mai un contrasto. Iaquinta sembra muoversi un po' di più, ma manca di precisione e concretezza.
Gli spunti migliori sono dettati da un difensore Gianluca Zambrotta e le occasioni migliori dai centrocampisti Riccardo Montolivo e Daniele De Rossi. Ed è proprio quest'ultimo ad essere decisivo, come per la partita precedente contro il Paraguay, procurandosi al 28' un calcio di rigore per trattenuta. Iaquinta sul dischetto lo trasforma ed è 1-1.
Dopo il pareggio l'Italia si addormenta e forse anche i 16 milioni di spettatori davanti alla tv.
Nella ripresa Lippi cambia e finalmente presenta in campo 2 novità: Di Natale per uno spaesato Gilardino e Camoranesi per un includente Pepe. Il risultato non cambia e al 61' Pazzini fa il suo ingresso al posto del flop Marchisio.
Sebbene questi ingressi donino leggermente maggiore dinamicità al gioco, non c'è nulla da fare.
E così termina 1-1 il match i cui pronostici davano per super favorita l'Italia. Gli Azzurri saranno costretti a vincere la prossima partita (giovedì pomeriggio) contro la Slovacchia di Weiss per passare il turno e, a meno che la Nuova Zelanda ci faccia il favore di vincere la prossima contro il Paraguay, siamo destinati ad un secondo posto nel girone e ad un ottavo di finale contro l'Olanda. In caso di sconfitta contro la Slovacchia gli Azzurri torneranno a casa. Se dovessero finire pari, con identico punteggio, sia Italia-Slovacchia che Paraguay-Nuova Zelanda, solo il sorteggio deciderebbe chi accompagnera' il Paraguay negli ottavi.
Piovono critiche sul ct Marcello Lippi... Convocazioni sbagliate, modulo errato... E a tutto ciò l'allenatore risponde con la solita cantilena: "Non ho lasciato a casa giocatori ai primi posti della classifica per il pallone d'oro!" Certo è che giocare con una formazione prevalentemente juventina lascia grande perplessità. Ricordiamoci che la Juve quest'anno si è classificata al settimo posto in campionato...
Non convocare Francesco Totti, Antonio Cassano e Mario Balottelli è stato sicuramente un grave errore. Si sente fortemente la mancanza della loro fantasia, dei loro lampi di genio ed imprevedibilità. Manca un trequartista, ruolo fondamentale per creare la superiorità numerica in attacco e per aiutare lo sviluppo della manovra. Cassano o Totti (giocatori in grado di giocare alle spalle della porta) erano più che mai fondamentali.
Lippi preferisce un Marchisio schierato prima come trequartista poi da esterno sinistro del centrocampo con scarsissimi risultati, risultando il peggiore della Nazionale.
Un altro dubbio è dettato dalla posizione di Di Natale, capocannoniere del nostro campionato. L'attaccante dell'Udinese ha fatto centro ben 29 volte in 36 partite con la maglia dell'Udinese giocando da prima punta o al massimo in appoggio ad un centravanti. Lippi invece lo ha dirottato sulla fascia, con risultati poco apprezzabili.
C'è poco da commentare, unica cosa certa è che quest'Italia non è a livello mondiale. Colpa dell'allenatore? Colpa dei troppi stranieri nel nostro campionato e quindi del fatto che i vivai non crescano? Colpa dei giocatori poco motivati?
Ai posteri l'ardua sentenza!

3 commenti:

  1. Giusto! Lippi nn si capisce perchè nn abbia convocato Er Pupone.
    Rubentino venduto!!!

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  2. Endryh io aspettavo un tuo articolo sulla gloriosa uscita dell'italia dai mondiali :-(
    perchè non l'hai scritto?

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  3. Andreh io sono tua fan, quando scrivi un altro pezzo?

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